Essere davvero signorine!

Avvertenza n.1:

Post ad esclusivo contenuto femminino; sarò ben lieta se i signorini che vi si imbatteranno volessero comunque leggerlo e magari parlarne con le signorine della propria vita;

Avvertenza n.2:

Post ad elevato contenuto di termini fisiologici, tecnici o comunque evocativi;

Avvertenza n.3:

Chiamerò le cose con il loro nome. In questo post si parla di mestruazioni. Quindi niente cose, marchesi, conti e imperatori. Non userò nemmeno il termine ”ciclo” perché, come mi insegnò la mia prof del liceo che mi segue (e non ho nessuna intenzione di beccarmi più 3 di quanti ne abbia già presi a suo tempo), le mestruazioni e il ciclo sono due cose diverse, o meglio: le prime fanno parte dell’ultimo.

Vado?

Vado!

In un’età più o meno variabile che va dall’infanzia alla pre-adolescenza siamo state messe a conoscenza del fatto che, senza aver cagionato male a nessuno, avremmo cominciato a sanguinare una volta al mese, tutti i mesi, per circa i successivi quarant’anni della nostra vita.

Saltando a pié pari i connessi traumi, i giri di telefonate di Madre e le relative congratulazioni dei parenti (fattore dipendente dalla provenienza geografica di almeno uno dei genitori), la cosa che abbiamo dovuto imparare da subito è stata come gestire la quantità incredibile di nuove situazioni in cui ci siamo imbattute:

  1. La brufolata perenne;

  2. La crescita miracolosa delle tette da una notte all’altra;

  3. La terribile, onnipresente e plenipotenziaria sindrome premestruale;

  4. La dismennorea, cioè i dolori mestruali;

Ultimo ma più importante di tutti:

5. Il cambio dell’assorbente e le relative sottocategorie:

a. Gestire correttamente i tempi;
b. Sperare che la prof (ma più spesso il prof) ti desse il permesso di andare al bagno senza fare troppe domande;
c. Alzare la mano giusta senza mostrare, o peggio, far volare l’assorbente in classe;
d. Relativamente al punto di cui sopra, non cedere alla tentazione di strangolare i tuoi compagni di classe morti di risate per una cosa di cui non avevano la minima conoscenza.

In questo post parlerò solo del punto n.5, l’unico inerente al mio viaggio.
Anche perché la sindrome premestruale è infallibile e le tette hanno smesso di crescermi esattamente il giorno dopo. Per quanto riguarda la dismenorrea non posso far altro che imbottirmi di FANS e sperare che le mie prostaglandine facciano le brave…ma non succede quasi mai.

Per noi ragazzette cresciute negli anni ’90 era normale vedere in televisione, solitamente all’ora di pranzo, le pubblicità di nostre coetanee bellissime che, durante le mestruazioni, erano in grado di fare qualsiasi tipo di acrobazia, nonché di sviluppare incredibili capacità cognitive.
”Tu la sai fare la ruota?” è un evergreen, come pure disegnare sul calendario ”un bambino con un palloncino tutto rosso”. C’è da essere stronzi a inventarsi cose del genere, anche perché io non ho tuttora smesso di rannicchiarmi in posizione fetale, gonfiarmi come una damigiana, piangere e mangiare tutti i tipi di cioccolato dagli accostamenti più azzardati. E dato che, per mia fortuna, sono circondata da un discreto numero di amicizie femminili, so di non essere l’unica.
Ho sempre odiato gli assorbenti con tutto il cuore ma non avevo molta scelta. Al mare o in piscina ho usato, da una certa età in poi, quelli interni, ma nemmeno loro mi sono mai stati molto simpatici.
Vado al sodo: Quattro anni fa, quando ero ancora così sciroccata da guardare Che tempo che fa, avevo sentito Luciana Littizzetto parlare (malissimo) di questo dispositivo assurdo chiamato coppetta mestruale, in grado di raccogliere il sangue e che andrebbe svuotato ogni tot di ore.
Mentre lei lo faceva a pezzi dal tubo catodico, io pensai che potesse essere una svolta straordinaria, almeno per me.
Cominciai a informarmi sull’Internet trovando migliaia di video, spiegazioni, descrizioni.
Dopo un paio di settimane mi convinsi ad acquistare on line la mia prima coppetta, dicendomi che i tentativi non nuocciono mai e che il rischio maggiore sarebbe stato quello di perdere venti euro.

FAQ SULLA COPPETTA

    1. 1. Che cos’è e come funziona?

La coppetta è una barriera, a forma di coppa appunto, utile a raccogliere il flusso mestruale. È prodotta in diversi materiali, (in genere silicone medicale, lo stesso dei ciucci e delle tettarelle dei biberon) e va inserita in vagina, non profondamente come un assorbente interno, bensì al principio. Va svuotata al massimo entro 12 ore, a seconda dell’entità del flusso mestruale e non prevede particolare manutenzione se non il risciacquo con acqua durante i giorni di utilizzo e la sterilizzazione (tramite bollitura o pastiglie igienizzanti) alla fine delle mestruazioni.

2. In che cosa differisce da un assorbente interno?

La coppetta raccoglie, mentre l’assorbente interno assorbe (w le tautologie!). Questo azzererebbe i rischi derivanti dalla Sindrome da Shock Tossico, già tristemente noti nella letteratura scientifica per quanto riguarda gli assorbenti interni e, per ora, non pervenuti circa l’uso della coppetta. Per completezza di informazioni dico che i rischi non si possono escludere del tutto ma pare che i materiali delle coppette a differenza del cotone degli a.i. non creino un ambiente fertile per il proliferare di Staphylococcus aureus e Streptococcus pyogenes, i simpatici responsabili di questa risposta infiammatoria.

3. È difficile da inserire e da estrarre?

Posso parlare per la mia esperienza e la risposta è no. Ma bisogna prenderci un po’ la mano. A differenza degli a.i. non va inserita profondamente in vagina ma posizionata, correttamente, al suo principio. È indispensabile che si apra e che faccia il sottovuoto. Non spaventatevi: il sottovuoto si fa naturalmente e serve per mantenere il dispositivo in posizione ed evitare perdite. Per rimuoverla, bisogna (obbligatoriamente) eliminare il sottovuoto e tirarla verso il basso. Per inserirla esistono diversi tipi di pieghe e modalità.
Inizialmente io ho avuto alcune difficoltà nell’estrarla ma poi ci ho preso la mano e ora riesco anche a testa in giù mentre faccio la spaccata (che non so fare).

4. Si percepisce? Dà fastidio?

Se inserita correttamente, la coppetta si può anche dimenticare. A me è successo un paio di volte.

5. Si può fare il bagno, la ruota, scalare le montagne, andare a Gardaland?

Con la coppetta si può fare tutto. O quasi (vedere punto 6)

6. Si possono avere rapporti sessuali con la coppetta?

No, potrebbe essere pericoloso per voi e per il vostro partner. Ma potete comunque fare altre simpaticissime cose che prima, nel caso fosse state reticenti, non avreste potuto fare. (Sì, mi riferisco al petting e ai rapporti orali). Se invece avete una partner, meglio ancora. Solo, mi raccomando è molto importante, abbiate cura di non inserire nient’altro oltre la coppetta. Questo discorso vale per le coppette mestruali tradizionali. Con quelle usa e getta potete fare proprio tutto perché sono morbide e si posizionano proprio a ridosso della cervice, per cui non sono di intralcio a nulla e non rischiano di ferire nessuno.

7. Quanto dura una coppetta?

Se correttamente manutenuta, la coppetta può durare anche 15 anni. Faccio in tempo ad andare in menopausa, praticamente.

8. Quanti tipi di coppette esistono?

Ne esistono un’infinità ma per un motivo ben preciso: siamo tutte diverse. Le caratteristiche si differenziano in generale per:

a. Età
b. Numero di gravidanze
c. Tonicità del pavimento pelvico
d. Entità del flusso mestruale
e. Altezza della cervice

Non entrerò qui nel merito ma, se ne aveste curiosità, potete scrivermi. Sarò felicissima di spiegarvi come controllare alcuni parametri ed eventualmente aiutarvi a scegliere la coppetta che potrebbe essere adatta a voi.
Non prendetela a caso, rischiereste di buttare via i soldi o di odiarla anche se, in quel caso, la colpa sarebbe vostra.

9. Dove si compra? Quanto costa?

Ci sono alcuni modelli di coppetta in vendita in farmacia, ma avrete pochissima scelta. Su Internet c’è di tutto ma è importante che vi affidiate a siti sicuri e a coppette certificate.
I prezzi vanno dai 10 ai 30 euro circa. Se vi dovesse andare bene, ammortizzereste la spesa in circa 4 mesi di mestruazioni.

10. Ora che ci hai frantumato le palle, ci dici cosa ne pensi tu?

Non ci giro tanto intorno: per me è stata una svolta. Non ho mai considerato le mestruazioni un impiccio ma, per loro natura, spesso lo diventano. Metto la coppetta al mattino e la svuoto la sera, non mi macchio, posso mettere i vestitini e i pantaloni chiari.
Non ho più il fastidio degli assorbenti e le altre sensazioni correlate che sapete meglio di me.
Durante i 25 giorni del mio viaggio ho avuto le mestruazioni, al lago Bajkal e in Mongolia, cioè proprio quando avrei preferito non averle.
Ma la mia coppetta è stata fantastica, come sempre e anche di più.

Ps: Chiedo scusa a tutte le amiche a cui ho già rotto ampiamente le palle con la coppetta;
Ps2: Ognuna di noi gestisce liberamente il proprio corpo e il proprio rapporto con esso. Qualsiasi dispositivo voi usiate durante le mestruazioni va bene, basta che siate serene e a vostro agio. Ci tenevo comunque tantissimo a scrivere questo post per condividere una cosa che a me ha dato davvero tantissima libertà e, se qualcuna di voi volesse provarla, ne sarei proprio felicissima. Ribadisco: se volete scrivetemi, ditemi le vostre curiosità e fatemi tutte le domande che vi vengono in mente; se saprò la risposta, sarò ben lieta di darvela; in caso contrario, potrò indirizzarvi a chi è più informato di me.
Ps3: Io non sono un medico e questo non è un post medico. Per i dubbi, le perplessità o qualsiasi altro tipo di problema andate dal vostr* ginecolog*!
Ps4: Gli UOMENI (come dice nonna) se arriveranno fin qui, mi scuseranno anche loro.

Io, intanto, vi ringrazio.

 

2 commenti
  1. filo
    filo dice:

    articolo bellissimo! mi sto informando perché vorrei acquistarla ma non sapevo ad esempio che era importante conoscere l’altezza della cervice. come si calcola/capisce?

    Rispondi

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