Non conto più i giorni. Secondo e terzo in Mongolia

  1.  Il minitour è stato stupendo e sfiancante. Ho chiesto esplicitamente di non essere portata in un villaggetto turistico. Sono stata fin troppo accontentata;
  2. La mia guida era una diciannovenne che studia inglese a Ulan Bator. Dolcissima e molto preparata. Solo, tre volte su quattro non capiva quello che dicevo perché qui confondono le B con le V. Per cui “vote” diventava “boat” e si creavano dialoghi tragicomici. Uno di questi ha avuto come soggetto la mia Go Girl, il simpatico dispositivo per fare pipì in piedi.
    Digressione sui bagni nei villaggi nomadi:
    sono mostruosi. Ma solo se li decontestualizzi. Per persone che si spostano in continuazione vanno più che bene. In sostanza, viene scavato un buco molto profondo, si appoggiano due assi di legno su cui mettere i piedi et voilà. Appena entrata, ho desiderato morire all’istante. È essenziale prendere un lungo respiro e trattenerlo fino alla fine. Comunque, la Go Girl è stata indispensabile. Vedendola lei mi ha chiesto cosa fosse; gliel’ho spiegato, ma ha leggermente frainteso: ha capito fosse oggetto utile per avere rapporti sessuali con gli uomini. Mi ha guardata con gli occhi dell’innocenza chiedendomi perché mai avessi bisogno di una cosa simile dato che i maschi sono già naturalmente dotati e io sono una femmina. Credo di non aver mai riso ‘sì tanto in vita mia. Quando ha compreso, si è scassata dalle risate pure lei per una buona mezz’ora;
  3. La guida in Mongolia merita un post a parte. Devo ancora riprendermi. Il mio autista era un maratoneta sessantenne che ascolta quelli che credo siano i neomelodici mongoli. Un amore di uomo. Si è prodigato moltissimo per farmi sentire a mio agio. Stamattina si è svegliato e mi ha rimboccato le coperte…♥;
  4. Stamattina, tanto per gradire, la mia guidina mi ha preparato una zuppa con carne di capra, patate e cipolle. “Mi sembri stanca”, ha detto. Erano le sette e mezza. Comunque, l’ho mangiata tutta;
  5. I panorami della Mongolia sono qualcosa di stupefacente. E ne ho vista una parte minuscola. Siamo andati a cavallo e non sono in grado di sedermi senza tirare giù tutto il pantheon greco-romano;
  6. Il popolo mongolo è felice, sorridente, altruista e generoso. Sono meravigliosi;
  7. Il latte di cavalla fermentato è particolare. Non lo definirei buono ma comunque va assaggiato;
  8. Domani, ultimo treno per Pechino;
  9. Selfie al cesso senza phon. Non mi pettino da giorni;
  10. Causa censura del Fb in Cina, a Pechino scriverò meno. Avrò chi mi aiuterà dall’Italia. Se così non dovesse essere, postero al mio ritorno;

Basta un giorno così a cancellare 120 giorni stronzi. Io ne ho vissuti due, per cui ne cancello 240.
W la vita, raga!

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