La meta

Prima di decidere di fare la Transmongolica, non avevo la minima idea di che cosa si trattasse.

Sapevo dell’esistenza di un fantomatico treno in grado di portarti da Mosca a Vladivostok e pensavo fosse una cosa simile all’Orient Express.
Il giorno in cui decisi di devolvere il denaro gentilmente concessomi per il mio futuro abito da sposa (del quale farò un post a parte) la mia mente vagava tra gli Stati Uniti e il Tibet senza trovare pace, passando per la Norvegia e l’Africa.

Allora pensai di fare la cosa che mi riesce meglio: fare ricerche minchissime sull’Internet.

Partendo dal mio amore senza limiti per i treni (anche questo post a parte) ho digitato sul google ”Viaggi lunghi in treno” o qualcosa così e mi uscì il bellissimo viaggio in Transiberiana.

Stuzzicata dalla curiosità approfondii la questione, imparando subito la cosa fondamentale: la Transiberiana non è un treno, bensì una ferrovia, la ferrovia più lunga del mondo (https://it.wikipedia.org/…/it.w…/wiki/Ferrovia_Transiberiana) che collega, in soli comodi sei giorni, la capitale della Federazione Russa, Mosca, a Vladivostok che più a Oriente non si può.

”Figata!” Mi sono detta.

Poi ho visto che esistevano due possibili alternative.

  1. La Transmanciuriana, che collega Mosca a Pechino deviando a Ulan Ude e che passa per la Manciuria evitando la Mongolia;
  2. La Transmongolica, stesso principio e medesima destinazione ma da Ulan Ude devia per la Mongolia passando da Ulanbaatar (o bator) e il deserto del Gobi.

Ormai piena di amore e coraggio mi convinsi per la seconda possibilità. Prima di guardare i prezzi e farmi venire un’infartella di quelle memorabili.

Naturalmente esistono un sacco di siti di agenzie che ti organizzano il viaggio ma, per le mie magre finanze, nessuna era in grado di farmi partire consentendomi anche di nutrirmi per i successivi dieci anni.

Ma si sa, l’agenzia è rassicurante, fanno tutto loro, l’omino ti viene a prendere alla stazione, ti fanno i visti, parti con degli altri italiani! A questo pensiero, pero’ e inspiegabilmente, il mio cervello ha immediatamente mandato a fare in chiulo l’agenzia.

Da qui è scaturita la prima vera domanda:

È possibile organizzare la Transmongolica di soli? (Su questo punto esistono un sacco di blogger e di Youtuber che hanno condiviso la loro esperienza, a breve i riferimenti).

A priori, poiché non sono ancora partita, la risposta è sì.

Se torno viva, comunque, potrò essere più dettagliata.

”Bene!” pensai. ”Bene un pazzo!” pensai un secondo dopo, nel preciso momento in cui realizzai che avrei dovuto spiegare cosa andavo a fare e come andavo a farlo, a loro: LA FAMIGLIA!

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