Organizzazione del viaggio – 2a parte: gli sbatti (ehm. I visti)

Naturalmente, alla fine del precedente post, scherzavo di brutto.

Ottenere i visti è tutt’altro che zero sbattimenti. Ma credetemi, si può fare… nella vita si fanno cose ben peggiori, che ne so: preparare l’esame di greco, usare il piccone con 45° gradi all’ombra, salire sul Partenone il 15 di luglio con le mestruazioni, bere due bicchieri di vino dopo i trent’anni (e rimanere in hangover per due settimane)…

Insomma, se io ce l’ho fatta, vi assicuro che possono farcela tutti.

IL VISTO RUSSO (TURISTICO)

Per quanto mi riguarda, il visto russo è stato il più complicato dal punto di vista organizzativo ma il più semplice da ottenere. Che cosa serve avere?

  1. Un passaporto in corso di validità con almeno due pagine per i visti libere;
  2. Il modulo di richiesta del visto compilato elettronicamente;
  3. La lettera d’invito (detta anche Visa Support) rilasciata da un ente ospitante del territorio russo;
  4. Assicurazione sanitaria presentata in originale, valida per tutta la durata del soggiorno;
  5. Due fototessere in formato valido per i passaporti stampate su fondo bianco.

Ma andiamo con ordine…

IL PASSAPORTO

Il passaporto elettronico viene rilasciato dalla Questura della vostra città previo appuntamento preso on-line. Vi servirà compilare un modulo sul sito https://www.passaportonline.poliziadistato.it/ e presentarvi il giorno e l’ora che sceglierete. Ovviamente io non ho avuto modo di prenotarmi a Pavia e ancora non mi raccapezzo del motivo. Sono stata dirottata su Voghera, dove ho potuto constatare personalmente l’esistenza di una e più ”casalinghe” che volevano prendermi a mazzate perché sono passata loro davanti in quanto detentrice di prenotazione telematica. Detto ciò, dovete avere con voi quest’ultima, il modulo compilato e due fototessere. La procedura consisterà nel prendervi le impronte digitali con un baracchino elettronico e farvi dire di tornare due settimane dopo a ritirare il passaporto. Ci metterete comunque due ore, soprattutto per uscire da Voghera.

LA LETTERA DI INVITO

Ci sarà qualche fortunato tra di voi che ha parenti o conoscenti in Russia in grado di farvi avere questa antipaticissima, ma indispensabile, lettera di invito. Io no. In linea solamente teorica, dovrebbero farvela avere, senza sganciare un fiorino, gli alberghi o gli ostelli in cui soggiornerete. Ma non funziona così: spesso chiedono un sovrapprezzo totalmente ingiustificato. Togliamoci subito dall’impiccio. Esistono siti che vi fanno avere l’invito per circa 15 euro (a seconda del tasso di cambio) in cinque minuti di orologio. Io ho optato per http://ivisa.ru/en/.

IMPORTANTE!

Dovete indicare precisamente le tappe e gli alberghi/ostelli che vi ospiteranno. Saranno gli stessi che indicherete poi nella domanda per l’ottenimento del visto. Ovviamente, cambierete idea 13457 volte, ma niente paura. Potete cambiare anche dopo gli alberghi, non succede nulla. Prenotate su booking.com o su motori di ricerca similari che prevedano la cancellazione gratuita fino a pochi giorni prima.

Fatto tutto questo, stampate la vostra bella lettera di invito bilingue, in cirillico e in inglese…(vi sentirete plenipotenziari senza capire un’acca) e conservatela fino al giorno in cui presenterete la domanda.

ASSICURAZIONE SANITARIA

Come vi accennavo, l’assicurazione sanitaria per ottenere il visto russo, è obbligatoria. Potete appoggiarvi ad agenzie nelle vostre città o fare tutto on line. Prevedete sempre un giorno di copertura prima e uno dopo rispetto al vostro arrivo/partenza. Io ho fatto così perché sono abituata ai ritardi cronici di Trenitalia, ma so che in Russia i treni sono molto puntuali. Comunque, non si sa mai. Per il visto ci vuole la copia originale. Io ho usato europeassistance.it che ti spedisce la copia valida a casa. CHE BELLO! Peccato che le Poste Italiane se la siano persa, per cui ho preso armi e ritagli (!!!) e sono andata a Milano a recuperarla. Fate un’assicurazione sanitaria con un premio assicurativo piuttosto alto; se non sbaglio il minimo richiesto è 30.000 euro. Io l’ho fatta di 200.000 perché mi volevo rovinare. In totale ho speso 81 euro. Assicuratevi che siano previste le voci di copertura per tutte le spese mediche e, soprattutto, una voce poco simpatica ma indispensabile: il rimpatrio della salma. Ve lo dico perché, nella malaugurata ipotesi in cui doveste defungere all’estero, le spese per questa procedura, se non coperte da assicurazione, sarebbero esorbitanti. E la vostra famiglia, oltre ad aver perso voi, si vedrebbe pignorata la casa per darvi degna sepoltura.

FATE L’ASSICURAZIONE CON LA STESSA PROCEDURA ANCHE PER MONGOLIA E CINA, ANCHE SE NON RICHIESTA PER I VISTI!

LE FOTOTESSERE

Io mi appoggio alle macchinette delle stazioni ferroviarie o di Esselunga. Infatti sembro sempre Spud di Trainspotting. Le uniche cose che contano sono: il fondo bianco, il capo e gli occhi scoperti, non sorridere mai (nemmeno un cenno) e la testa non mozzata (la cosa non è scontata. Ho buttato via 15 euro per questa questione).

IL MODULO DI RICHIESTA

Il modulo di richiesta, da compilare on line e stampare, altro non è che un questionario in cui vi viene chiesto TUTTO. Dai dati anagrafici, al lavoro che fate; da dove soggiornerete a quanti figli avete. Scritto in inglese e in russo, è però supportato da un’agevole guida in italiano.

Ecco il link: www.rumilan.com/userfiles/PDF/ital.pdf

Ora che avete tutto, sappiate che il Consolato russo (almeno quello di Milano) non rilascia i visti. Ebbene sì: siete obbligati a passare da un’agenzia intermediaria che, oltre a evitarvi tutti gli sbattimenti di cui sopra nel caso in cui lo desideraste, si prende, giustamente una commissione. In ogni caso, non avete scelta. Prenotate l’appuntamento con il Centro Visti per la Russia (www.vhs-italy.com/), portate con voi la documentazione (il modulo di richiesta possono compilarvelo loro per 10 euro) e aspettate due settimane per il ritiro.
Sono molto gentili, professionali e puntuali.
Per altre informazioni su come ottenere il visto russo potete consultare un sito pressoché perfetto (https://rusalia.it/) che vi fornirà tutte, e anche di più, le dritte su come organizzare il viaggio in Russia e sulla Transiberiana.

I VISTI MONGOLO E CINESE (TURISTICI)

Per questi due visti, documentazione a parte di cui mi sono occupata io (se devo incazzarmi con qualcuno preferisco sempre farlo con me stessa), ho dovuto, mio malgrado, appoggiarmi a un’agenzia perché non avevo più possibilità di andare a Milano per il ritiro.
Che cosa serve (per entrambi):
  1. Passaporto con almeno quattro pagine per i visti libere;
  2. Quattro fototessere su fondo bianco;
  3. Domanda di richiesta del visto Mongolo:
  4. Prenotazione di treni/aerei di ingresso e uscita per entrambi gli Stati;
  5. Prenotazioni di ostelli/alberghi (se non si è in possesso di queste informazioni basta l’itinerario con le tappe);
  6. Modulo in cui si indica in quali Stati si è stati (!) ospiti negli ultimi due anni (per la Cina);

Tutto ciò serve, sia che si proceda alla richiesta tramite i consolati, sia tramite le agenzie. Io mi sono fatta mandare circa cinque preventivi diversi e ho poi optato per vistiperilmondo.it che si trova a Milano in Via Melchiorre Gioia. Mi hanno fatto il preventivo migliore, con anche un discreto sconto sul visto cinese poiché li avevo contattati tramite il sito www.saporedicina.com.

Ci lavorano due ragazze bravissime e gentilissime. Per questi due visti ho aspettato circa un mese e ho scelto di farmi spedire il passaporto a casa, tramite corriere, per 15 euro.

Tutto ciò che avete letto qui sopra si autodistruggerà nel caso in cui vogliate affidarvi totalmente ad agenzia, mentre, se volete fare proprio tutto tutto da soli, compilate i moduli e portateli nei rispettivi Consolati (eccezion fatta, come dicevo, per la Russia). Vi assicuro che risparmierete davvero tanti, tanti soldi.

Usateli come farò io: per mangiare di più.

 

 

 

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