Organizzazione del viaggio – 1a parte: tempi

Nel caso in cui decideste di appoggiarvi a qualsiasi agenzia, i tempi per organizzare la Transiberiana in generale, o le due possibili alternative, si riducono drasticamente.

Un mese, in ogni caso, lo dovete calcolare per il rilascio dei visti e le vaccinazioni, se desiderate farle.

Io ci ho messo esattamente cinque mesi.

Uno se ne è andato passando il tempo a documentarmi e a decidere le tappe. Tre o quattro giorni li ho spesi monitorando i prezzi del volo di ritorno, da Pechino a Milano. Un altro paio di giorni per prenotare gli ostelli (la prenotazione è indispensabile per il rilascio dei visti ma può essere modificata quando e come volete. Post a parte).

Altro tempo se ne è andato cercando di capire come prenotare i treni, come produrre la documentazione adeguata all’ottenimento dei visti e a comprendere gli spostamenti durante le varie fermate. Ho mandato centinaia di mail, dico davvero.

Ora, per essere più chiari, vi illustro la mia settimana lavorativa. Senza entrare nello specifico, io lavoro circa sessanta ore la settimana compreso il weekend, ragion per cui ho avuto pochissimo tempo effettivo, durante le ore di luce, per mettermi a fare tutte queste cose.

Risulta evidente che il tempo l’ho trovato, perché è stato più forte di me. Ma come per qualsiasi cosa nella vita, se si ha ben in mente l’obiettivo, si riesce a fare tutto.

Io vivo a Pavia, per cui per ottenere il visti mi sono bastati venti minuti di treno per andare a Milano.

Per il visto russo ci sono volute due settimane, per quello cinese una. Quello mongolo deve ancora arrivare a oggi e con lui il mio passaporto con gli altri due. Per cui ho da fare poco la spiritosa.

I tempi suddetti sono quelli di rilascio. Quelli che vi vedranno impegnati effettivamente a compilare moduli (in cui vi chiedono anche la taglia di reggiseno di vostra nonna o a farvi fotografie un attimo decenti), sono un poco più lunghi.

I biglietti dei treni in territorio russo iniziano a essere venduti quarantacinque giorni prima della partenza (questo, sul sito ufficiale delle ferrovie russe. Ma si riescono a prendere fino a sessanta giorni prima su siti di agenzie affiliate). Io ho scaglionato i miei acquisti in due mesi in modo che non mi venissero le convulsioni vedendo l’estratto conto mensile.

I vaccini, per nessuno degli Stati che mi ospiteranno, sono obbligatori. Alcuni sono consigliati. Io li ho fatti, con diversi ostacoli di cui parlerò più diffusamente. (Così siete anche consapevoli circa la mia posizioni in merito all’argomento vaccini e possiate di conseguenza decidere serenamente se continuare o meno a leggermi).

Un altro paio di settimane le dovete considerare per le assicurazioni sanitarie: fatevi mandare più preventivi, valutateli e scegliete. Ma fatele per tutti gli Stati.

La Russia richiede obbligatoriamente l’assicurazione per il rilasci del visto; Mongolia e Cina no.

Ma fatele! Noi critichiamo sempre l’Italia e la sanità ma ricordiamoci che possiamo essere ricchi sfondati o poveri in canna, bianchi, neri, rossi o blu…il nostro Stato garantisce cure a chiunque; ed è una cosa di cui andare sempre orgogliosi. In Cina, ad esempio, come per gli Stati Uniti, non funziona così. Siate previdenti.

Altro tempo – non poco – se ne va cercando di comprendere a quale cacchio di ora partirai e a quale arriverai. Perché in Russia, tutti gli orari del treno, sui biglietti e sui tabelloni, sono indicati con gli orari moscoviti. Fantastico. Peccato che Irkutsk sia cinque ore avanti.

Esempio pratico: Il treno da Irkutsk a Ulanbator è indicato alle 16.00 ma tu sai che parte alle 21.00 perché hai fatto tutti i calcoli incrociati con la CIA, la Nasa e il calendario dei Maya.

TRANQUI!

Io so già che, il giorno in cui arriverò in stazione alle 20.00 e vedrò il mio treno segnato alle 16.00, subirò un colpo apoplettico e verrò ricoverata seduta stante in qualche nosocomio siberiano. Tanto ho l’assicurazione sanitaria.

Scherzi a parte, questi calcoli con i relativi incastri, sono indispensabili e richiederanno parecchio tempo e tantissima concentrazione.

Una settimana la dovrete considerare per: stampare una quantità imprecisata di copie dei biglietti di tutti i mezzi di trasporto, produrre files con le vostre tappe, gli indirizzi degli ostelli/alberghi con relativi riferimenti da mandare alla famiglia e agli amici, fotocopiare, scannerizzare il vostro passaporto e le assicurazioni. Iscrivetevi, sul sito della Farnesina, al portale dedicato ai viaggiatori (www.viaggiaresicuri.it). Loro sapranno, in caso di emergenza, dove vi trovate, ragion per cui sarà più facile rintracciarvi.

Io ho fatto anche un doc in cui ho segnato i riferimenti dei consolati russo, mongolo e cinese a Milano e delle ambasciate italiane in Russia, Mongolia e Cina.

Il tempo che rimane l’ho dedicato a comprare minchiate indispensabili da Decathlon e a imparare a usare la GoPro.

Ogni sera più o meno, negli ultimi due mesi, l’ho dedicata a imparare rudimenti di russo. Conoscere l’alfabeto cirillico è indispensabile: le fermate delle metropolitane a Mosca non hanno la traslitterazione in grafemi latini. Per cui se non sapete leggere il cirillico, o vi piace andare totalmente a caz, o siete spacciati.

È stato un casino ma sappiate che:

  1. Sono viva
  2. Riesco a lavorare
  3. Casa mia è in ordine
  4. Sono riuscita ad avere spazi per la mia vita sociale/sentimentale.

A breve: Come ottenere i visti. Poco sbattimento, massimo risultato.

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