Sesto giorno. Primo a Ekaterinburg

  1. L’impatto con la città, saranno state le trenta ore di treno, è stato un po’ traumatico. Lo zaino pesava, la metro non arrivava e io non riuscivo a trovare l’ostello. O meglio, ero all’indirizzo corretto ma non c’era nemmeno una pazzo di insegna. Alla fine mi ha aiutato un ragazzo che parlava inglese e mi ha accompagnata;
  2. L’ostello è carino ma meno di quello a Mosca. Sono molto gentili anche se comunicare non è semplicissimo…ma ce la caviamo tutti discretamente. Mi hanno piazzata sul letto sopra (odio il letto sopra) e stamattina, presa da impeto di gioventù di ritorno, ho fatto un balzo saltando solo un piolo della scaletta. A momenti ci rimetto entrambe le caviglie;
  3. Oggi la città mi ha stupita. È una città grande (la quarta della Russia) ma molto meno rispetto a Mosca. Mi ha ricordato moltissimo Atene, con le auto scalcagnate, gli autobus a gasolio euro – 10 senza porte, gli automobilisti che fumano e fanno le sgasate al semaforo. Ci sono anche i peripteri (sono baracchini aperti 24 ore che vendono qualsiasi cosa, dalle sigarette alla pasta) ma non so come si chiamino in Russia. E, se mi ricordi Atene, io ti amo. Ci sono grattacieli, palazzoni in pieno stile sovietico e case storiche molto belle. Oggi ho solo fatto un giro di ricognizione. La città è famosa perché, nel 1918, è stata sede della fucilazione dello zar Nicola II e di tutta la sua famiglia. Domani andrò sul luogo del misfatto.
    In centro, vicino alla piazza dedicata a Lenin, c’è un bel laghetto dove i ragazzi limonano, i vecchietti passeggiano e io li guardo;
  4. Tutti i Russi a cui domando qualcosa in inglese, mi chiedono se sono americana. Non so se essere onorata o indignata. Questo però la dice lunga sul loro livello di conoscenza della lingua;
  5. Quando dico il mio nome esclamano tutti: “Russian name!” Ora, io sono anche contenta che mi diciate così perché mi sento anche un po’ a casa, però, belli miei, Russian name una gran cippazza! Il mio è un nome Romano! Romano maiuscolo della Roma antica! Che poi voi lo troviate bello bello in modo assurdo e chiamiate così le vostre bambine mi pare cosa buona e giusta. Ah! Se potessi spiegarvi che due palle vi tirerei!
  6. Stasera ho usato il traduttore in tagiko perché un ragazzo gentilissimo mi ha tagliato un’intera fetta di anguria senza che gli chiedessi nulla. Però non credo funzioni granché bene;
  7. Continua a essere tutto molto al di sopra delle mie aspettative più belle;
  8. Selfie nel cesso come da programma.

Ps: qui sono al confine tra Europa e Asia. Il treno i tuoi sogni li culla e li porta dove vuoi.

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